SARDEGNA: un paradiso da visitare:
La lingua:
A fronte di una sostanziale unità dei suoi caratteri costitutivi, verso l'inizio del secondo millennio d.C. i primi documenti scritti testimoniano il sorgere di differenziazioni interne in particolare tra le varianti meridionali e quelle settentrionali. Per gli studiosi della latinità e delle lingue romanze il sardo si è conquistato un suo posto particolare quale caso tipologico di lingua che, nonostante la sua evoluzione, è rimasta molto vicina alle forme del latino originario. Successivamente, per effetto delle diverse genti che giungono nell'isola fino ai giorni nostri, la lingua autoctona viene esposta, in misura diversa, all'influenza di diverse lingue esterne che ne modificano e arricchiscono in modo particolare il lessico. Nonostante le classi dirigenti isolane abbraccino di volta in volta la lingua dominante di turno, dando vita a un sostanziale plurilinguismo, le popolazioni restano attaccate pervicacemente alle varietà della loro lingua facendola sopravvivere fino ai nostri giorni. Negli anni Settanta del secolo scorso, di fronte all'evidenza del rischio di abbandono del sardo e della sua estinzione, nascono movimenti e fermenti popolari per la sua tutela e difesa.
- Come tutte le lingue anche il sardo è caratterizzato dal fenomeno della variazione continua e costante. Questa mutazione perpetua della lingua può verificarsi secondo un criterio storico, sociale, soggettivo, funzionale e geografico.
- Gli scenari dei beni culturali sono luoghi come biblioteche, archivi, musei, in città e paesi dell'intera Sardegna. A questi si aggiungono le aree archeologiche e i monumenti, che si collocano in contesti sia urbani sia rurali. Un patrimonio ricchissimo, da salvaguardare e da valorizzare attraverso la tutela, la conoscenza scientifica e la fruizione turistica. Con questi fini la Regione Autonoma della Sardegna ha predisposto una legge nuova e organica, che disciplina il settore dei beni culturali nell'isola.
- Conoscere i beni culturali significa farne l'esperienza diretta alla scoperta del paesaggio storico della Sardegna. Si propone in questa sezione una scelta di itinerari, artistici, archeologici, letterari e territoriali. Il fine è quello di suggerire alcuni percorsi per centri storici, aree archeologiche e monumenti d'arte e architettura, al fine di mettere in luce il rapido mutare delle mode culturali negli insediamenti urbani, contro i tempi lunghi della tradizione nei contesti rurali.
- Il paesaggio della Sardegna presenta peculiarità molto varie e articolate, difficilmente riconducibili a unicità e omogeneità. L'unico elemento di omogeneità riscontrabile nel paesaggio sardo è infatti "la diversità".

Il territorio sardo, ricco di testimonianze del passato, interessò sin dagli albori dell'archeologia gli studiosi della materia.
All'inizio l'attenzione verso le antichità dell'isola fu soprattutto di tipo antiquario e solo nell'Ottocento, con gli studi e l'opera del canonico Giovanni Spano, si arrivò ad acquisire un approccio moderno verso la materia. Lo Spano, da instancabile ricercatore, indagò i maggiori siti dell'isola e raccolse i risultati dei suoi studi nella rivista "Bullettino Archeologico Sardo".
Nello stesso secolo il generale Alberto Lamarmora avviò lo studio e la catalogazione degli aspetti geografici, zoologici, archeologici, storici ed etnologici dell'intera isola. Pubblicò due importantissime opere ("Viaggio in Sardegna" e "Itinerario dell'Isola di Sardegna"), che costituivano una vera e propria "summa" delle conoscenze sull'isola.
Nel 1903 giunse in Sardegna, come direttore del Museo di Cagliari, Antonio Taramelli. La sua attività nell'isola durò oltre trent'anni, durante i quali indagò, con numerosissimi scavi, il territorio sardo. In anni più recenti le ricerche e le indagini archeologiche condotte da Giovanni Lilliu hanno contribuito in modo determinante all'interpretazione dei numerosi insediamenti preistorici e della più antica storia sarda.
Negli ultimi decenni, infine, grazie all'applicazione rigorosa del metodo stratigrafico, all'utilizzo delle moderne tecnologie di scavo e ad un'attenta interpretazione delle fonti storiche, è stato possibile ricostruire la storia e le vicende delle aree indagate.
Attualmente sono numerosi, in tutto il territorio sardo, i siti in cui sono in corso le indagini archeologiche, così come si rivela cospicuo il numero dei reperti oggetto di studio da parte degli archeologi.
All'inizio l'attenzione verso le antichità dell'isola fu soprattutto di tipo antiquario e solo nell'Ottocento, con gli studi e l'opera del canonico Giovanni Spano, si arrivò ad acquisire un approccio moderno verso la materia. Lo Spano, da instancabile ricercatore, indagò i maggiori siti dell'isola e raccolse i risultati dei suoi studi nella rivista "Bullettino Archeologico Sardo".
Nello stesso secolo il generale Alberto Lamarmora avviò lo studio e la catalogazione degli aspetti geografici, zoologici, archeologici, storici ed etnologici dell'intera isola. Pubblicò due importantissime opere ("Viaggio in Sardegna" e "Itinerario dell'Isola di Sardegna"), che costituivano una vera e propria "summa" delle conoscenze sull'isola.
Nel 1903 giunse in Sardegna, come direttore del Museo di Cagliari, Antonio Taramelli. La sua attività nell'isola durò oltre trent'anni, durante i quali indagò, con numerosissimi scavi, il territorio sardo. In anni più recenti le ricerche e le indagini archeologiche condotte da Giovanni Lilliu hanno contribuito in modo determinante all'interpretazione dei numerosi insediamenti preistorici e della più antica storia sarda.
Negli ultimi decenni, infine, grazie all'applicazione rigorosa del metodo stratigrafico, all'utilizzo delle moderne tecnologie di scavo e ad un'attenta interpretazione delle fonti storiche, è stato possibile ricostruire la storia e le vicende delle aree indagate.
Attualmente sono numerosi, in tutto il territorio sardo, i siti in cui sono in corso le indagini archeologiche, così come si rivela cospicuo il numero dei reperti oggetto di studio da parte degli archeologi.
MARE:
- Distese cristalline Blu, azzurro, turchese. Caldo se è increspato dal vento di Ponente, freddo se a soffiare è il Maestrale. Tiepido se spira lo Scirocco. Il mare della Sardegna, con le sue acque terse e cristalline, rappresenta una meta ambita e senza uguali:
- Le spiagge che si rincorrono nei quasi 2000 chilometri di costa sarda, interrotte talvolta da formazioni rocciose e impianti portuali, inquadrano veri e propri angoli di paradiso. Sono luoghi dal fascino incredibile, accattivanti paesaggi dalla caleidoscopica bellezza.
- Nel versante orientale come in quello occidentale, a nord come nel tratto meridionale, le coste della Sardegna compongono una sequenza incantevole di acque azzurro pastello che si alternano al mare smeraldino, mentre gli arenili candidi lasciano il posto a distese di sabbia dorata o scogliere scolpite dal tempo. Luoghi a volte selvaggi, a volte mondani, le spiagge sarde creano una cornice speciale per una vacanza nell'Isola, un mosaico ricco di colori e riflessi indimenticabili.
